La torta putana è un antico dolce vicentino a base di polenta, un dolce povero, fatto con ingredienti semplici, ma che si può arricchire in base ai propri gusti e a quello che si ha in casa.
“Polenta e farina di mais nella cucina tradizionale” è il tema della rubrica L’Italia nel Piatto per l’inizio del nuovo anno, è la Torta putàna è la mia proposta per il Veneto.
Un dolce semplice, sano e nutriente
E’ un dolce della tradizione vicentina, una torta di riciclo, che si faceva utilizzando quello che si aveva in dispensa a disposizione in quel momento.
Una torta buona e profumata dalla consistenza umida e compatta, perfetta come dopo cena, magari accompagnata da un vino dolce, ma anche come merenda sana e nutriente.
Veniva cotta in recipienti di terracotta disposti sotto la “senare del camin” (sotto le braci del camino).
Esistono, in realtà, due interpretazioni importanti di questo torta putana:
- uno è a base di pane raffermo ammorbidito nel latte (tipo il macafame, altro dolce vicentino);
- l’altra è a base di polenta, la mia preferita.
Poi uova e uvetta e nelle versioni più ricche anche scorze di agrumi, mele a pezzetti, frutta candita, frutta secca o cioccolato. Ogni famiglia vicentina ha la propria ricetta preferita.
La mia, oltre ad essere quella a base di polenta, ha fichi, uvetta e mele.
La torta putana, curiosità sull’origine del nome
Il nome, torta putana, bizzarro e un po’ equivoco, è oggetto di molte interpretazioni.
Sicuramente è stato introdotto nella zona del vicentino già ai tempi della Serenissima nel 1405.
C’è chi ritiene che “putàna” derivi da “putea” che in Veneto significa bambina, perché si tratta di un dolce adatto alla merenda dei bambini.
Un’altra storia narra che questo nome derivi da un’esclamazione di un ristoratore vicentino: mentre portava questa torta ai suoi commensali, trovatosi improvvisamente al buio, inciampò su un gradino, facendo volare la torta.
Ma quando la luce fu riaccesa, la fetta si trovava perfettamente nel piatto ed il ristoratore, molto sorpreso, esclamò “La putàna!”
Un’interpretazione più romantica attribuisce, invece, i natali di questo dolce a Napoleone Bonaparte che durante una suo soggiorno in Italia donò ad una donna di facili costumi alcuni avanzi.
La donna si ripresentò all’Imperatore il giorno seguente, per ringraziarlo, con un dolce che aveva preparato utilizzando quegli scarti.
Probabilmente però, la versione più attendibile è quella secondo cui il nome sarebbe dovuto al fatto che i suoi ingredienti possano essere cambiati e adattati a quello che si ha a disposizione in cucina, quando la si vuole preparare.
Torta putana, dolce di polenta
Ingredienti
- 750 ml di latte intero o parzialmente scremato
- 150 g di farina di mais (bramata o maranello)
- 75 g di farina 0 (o di riso o mais per versioni senza glutine)
- 75 g di zucchero semolato bianco
- 75 g di burro
- 35 di uvetta passa
- 2 uova medie
- qb tazzina di grappa
- 1/2 bustina di lievito per dolci
- qb buccia arancia
- 5-6 fichi secchi (facoltativi)
- 1 mela grande (facoltativa)
- 4-5 noci (facoltativi)
- qb frutta candita, cedro, arancia (facoltativi))
- 1 pizzico di sale
Istruzioni
- Preriscaldate il forno in modalità statica a 180°C.
- In una ciotola, mettete a bagno l’uvetta con dell’acqua calda per una decina di minuti poi scolatela, sciacquatela e rimetterla nella ciotola con la grappa.
- Tagliate in quattro i fichi secchi e metteteli da parte.
- Portate ad ebollizione il latte in una pentola capiente. Quando bolle abbassate il fuoco e sfarinate (lasciate cadere a pioggia) le due farine e poi il lievito con lo zucchero, evitando di fare grumi.
- Rimettete sul fuoco basso continuate a mescolare per qualche minuto con la frusta.
- Una volta che il composto inizierà ad addensarsi fate cuocere per 15 minuti, finchè non si ottiene una polentina omogenea, sempre mescolando, meglio con un mestolo di legno ora.
- Togliete dal fuoco, unite il burro tagliato a pezzetti e fatelo sciogliere completamente.
- Aggiungete le uova, una alla volta, facendo assorbire per bene il primo uovo, prima di aggiungere il successivo.
- Infine unite l’uva passa ben sgocciolata e gli eventuali altri ingredienti (la frutta secca, i fichi e le mele sbucciate e tagliate a pezzetti).
- Amalgamate bene fino ad ottenere un composto omogeneo e mettetelo nella tortiera, possibilmente a cerniera, precedentemente imburrata e poi cosparsa di pane grattugiato, formando uno strato di 3-4 centimetri.
- Fate cuocere in forno a 180°C in modalità statica per 50-60 minuti e comunque fino a quando la superficie non inizierà a dorarsi.
- Una volta cotta, fatela raffreddare su di una gratella, quindi tagliate la torta di polenta e gustatela ancora calda o tiepida.
- Buona anche i giorni successivi, sempre meglio servita un po’ tiepida.
L’Italia nel piatto
“Polenta e farina di mais nella cucina tradizionale” questo è il tema della rubrica L’Italia nel Piatto per il mese di gennaoio.
Per il Veneto ho proposto questo dolce a base di polenta, la torta putana, mentre quelle di seguito sono i suggerimenti delle altre Regioni d’Italia.

Liguria: Polenta e cavoli (blog: Arbanella di basilico)
Piemonte: Polenta con Sugo di pomodoro e Uova (blog: La cascata dei Sapori)
Valle d’Aosta: Polenta gratinata al forno (blog: Delizie & Confidenze)
Lombardia: Polenta Taragna (blog: kucina di Kiara)
Trentino Alto Adige: Pane alla polenta di Storo (blog: Profumi e colori)
Emilia Romagna: Polenta con i ciccioli (blog: Zibaldone culinario)
Abruzzo: Sgaiozzi abruzzesi, squisite frittelle dolci (blog: Un’americana tra gli orsi)
Toscana: Gnocchi di polenta toscani o matuffi, ‘batufoli’, pallette (blog: Acquacotta e fantasia)
Umbria: Polenta al sugo con salsiccia (blog: Due amiche in cucina)
Marche: Cresc-tajat o crescetagliate, la pasta di polenta (blog: Forchetta e pennello)
Molise: Pizza e minestra (blog: TartetaTina)
Lazio: Polenta alla gricia (blog: Meri in cucina)
Puglia: Polenta alla barese (blog: Breakfast da Donaflor)
Campania: ‘A pizzata, il pane di mais calabrese (blog: Fusilli al tegamino)
Basilicata: Il migliaccio dolce lucano (blog: Quella lucina in cucina)
Calabria: ‘A pizzata, il pane di mais calabrese (blog: Il mondo di Rina)
Sardegna: Polenta alla sarda (blog: Dolci Tentazioni d’autore)
Sicilia: Gli Scaghiozzi alla Messinese (blog: Profumi di Sicilia)
per voi!
Ho raccolto 48 ricette della tradizione del Veneto in questa pubblicazione:
La mia cucina, ricette della tradizione veneta.



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20 comments
Un dolce molto intrigante, con il pane raffermo si prepara anche qui, ma non con la farina di mais. Qui i dolci con la polenta, a parte i biscotti, erano spesso legati al riutilizzo della polenta fredda avanzata dal pasto quotidiano
Da provare sicuramente
grazie e tanti auguri Manu
Manu
Anche questo dolce si fa spesso con il pane raffermo, ma io la preferisco molto di più così!
Da provare! 🙂
ciao
elisa
Tra le due interpretazioni della torta “putana” (che curioso il nome) quella a base di polenta la immagino più golosa! Ottima proposta!
Un abbraccio
Si, a me piace molto di più fatta con la polenta!!!
Ricetta rustica, del riciclo, proprio un ritorno al passato, se poi si avesse la possibilità di cuocerla sulle ceneri, una bella proposta! buon Anno!
Sarebbe il massimo!
Bella questa ricetta, tempo fa provai la versione con il pane ma questa non la conoscevo, per certi versi mi fa pensare un po’ al nostro migliaccio dolce, quello lucano. Lo proverò sicuramente.
Sono molti i dolcire che si rifanno questa tradizione. Solo nel Veneto abbiamo anche la pinza o il macafame, ad esempio.
A me la putàna piace molto soprattutto nella versione con la polentina!
Da provare!!
Ciao Elisa, buono davvero questo dolce, mi ricorda la nostra torta di pane. Buon anno 🙂
Si, in effetti fa parte di tutta quella serie d dolce di recupero a base di pane raffermo o polenta!
ciao
elisa
Adoro le ricette senza tempo come questa! Un dolce adatto all’inverno con tanta frutta secca e di stagione. Bellissima ricetta.
hai detto bene.. senza tempo!
ciao
elisa
Ciao Elisa, ben ritrovata e buon anno nuovo!
Cosa vedono i miei occhi!! Per questi quadrotti potrei fare carte false, così umidi, con quella frutta secca lì… mi piacciono ancor prima di assaggiarli!
è veramente una torta deliziosa!
provala e fammi sapere!
ciao
elisa
Una torta super nutriente e poi adoro le storie che cercano di spiegare il nome delle ricette della tradizione1
questa torta con quel nome, si porta dietro tante storie!!
grazie,
elisa
Interessantissime le varie leggende legate al nome di questo dolce Elisa! Lo trovo golosissimo e nonostante la semplicità, anche molto elegante! Bravissima come sempre!
Baci e buon 2021!
Mary
grazie!
buon anno anche a te!
elisa
Che aspetto goloso che ha!! Mi piace tantissimo e penso che proverò a farla, mi ha incuriosito tanto e contiene tutti ingredienti che mi piacciono un sacco! Ottima! Buon anno cara Elisa!
è una torta che non ti deluderà!!
ciao
elisa