Dalle mie parti si chiamano “cicchetti” o “spunciotti“… in terra spagnola sono le tapas!
Ma gira che gira, il succo del discorso è lo stesso.
Piccole prelibatezze, semplici o più complesse, ben disposti sui vassoi pronti per essere presi e gustati.
Qualche mese fa ho tenuto proprio un corso di cucina sulle tapas e altre bontà spagnole, e in quella occasione andai a leggere da dove derivava questo nome… tapas.
Con questa foto partecipo ai Premi 30mm
Come in tutte le “storie” si intrecciano leggende ed interpretazioni.
La tapa, originariamente, si metteva sopra la brocca, per far sí che “tappasse” il recipiente; da qui deriva l’origine della parola. Accompagnava il vino e, allo stesso tempo, evitava che qualche insetto vi finisse dentro.
La tapa, a quei tempi, consisteva in una fetta di salume o un pezzo di formaggio.
Si dice che re Alfonso X, detto “Il saggio” decise che nei ristoranti della Castiglia un bicchiere di vino doveva esser sempre servito con qualcosa da mangiare, per evitare che i commensali si inebriassero troppo velocemente.
C’è chi racconta, invece, che re Alfonso XIII stava visitando la provincia di Cadiz e, passando per il Ventorillo del Chato (albergo che esiste ancora oggi), si fermó per riposare.
Nel momento in cui il re chiese un vino di Jerez, dalle finestre entró una corrente d’aria e, affinché il vino non si riempisse di sabbia, il cameriere ebbe l’idea di mettere una fetta di prosciutto sul bicchiere de re.
Al re piacque l’idea, mangió la tapa e bevve il vino e chiese un altro bicchiere con un’altra tapa. I cortigiani esistettero alla scena e chiesero lo stesso.
La Real Academia Española definisce tapas “ogni porzione di cibo che accompagna una bibita”. La bibita che in genere accompagna la tapa é il vino, ma anchela birra, soprattutto negli ultimi anni.
Le tapas si sono evolute nel tempo, diventando piattini molto invitanti, spesso piccole porzioni di preparazioni molto più elaborate, tanto da poter sostituire spesso la cena.
Queste tapas nascono da una sfida lanciata per l’MTC, dalla vincitrice del mese scorso; in realtà la richiesta è quella di preparate un trittico di “tapas”, ovvero:
– un pincho, lo spiedino infilzato con uno stuzzicadenti, da mangiarsi in piedi.
– un montadito, che si mangi “con le dita”, un crostino, un piccolo panino, quindi rigorosamente con il pane;
– una tapa vera e propria, ossia una piccola porzione di una pietanza, quindi non un finger food, ma che si mangi con le posate.
Inoltre queste “tapas” devono avere un filo conduttore, un tema che leghi tra di loro.
Le mie proposte sono molto semplici, non richiedono particolari lavorazioni. Ho utilizzato di materie prima di ottima qualità e giocato con gli abbinamenti. I protagonisti, come spesso capita nella mia cucina, sono: formaggio e frutta, queso y fruttas!
pinchos: blu bagnoli con albicocche
montadito : ricotta di bufala con bacche rosa e mandarino
tapa: pecorino sardo con caco-mela e agrumi
Ogni formaggio deve essere accompagnato, a seconda del suo sapore, da frutta fresca, frutta secca, verdure, erbe aromatiche, marmellate di frutta o miele, creando con i formaggi accordi insoliti, ma armoniosi.
chef francese Dominique Dysher
ALBICOCCHE AL PORTO E BLU DI BAGNOLI (pinchos)
Mettete le albicocche secche in una ciotolina e copritele con del Porto e lasciatele macerare per circa 30 minuti.
Tostate in un padellino delle mandorle a lamelle.
Sgocciolate le albicocche e infilate il vostro pincho, stuzzicadente, con un quadretto di formaggio Blu Bagnoli, un’albicocca e cospargete di lamelle di mandorle.
CROSTINO AL GRANO SARACENO* CON RICOTTA DI BUFALA ALLE BACCHE ROSA, OLIO AL MANDARINO E ACCIUGA DEL CANTABRICO (montadito)
Fate macerare in 1/2 dl di olio, per circa 1 ora, la scorza di un mandarino non trattato, tagliato a julienne sottilissima.
Passate al setaccio la ricotta di bufala e tenetela in frigorifero.
Prendete un crostino al pane saraceno, metterci sopra una querelle di ricotta di bufala e conditela con l’olio al mandarino e delle bacche rosa. Terminate con un’acciuga del mar Cantabrico.
INSALATA DI CARPACCIO DI CACO-MELA CON PECORINO SARDO, RADICCHIO ROSSO DI TREVISO E CITRONETTE AGLI AGRUMI (tapas)
Miscelate il succo di 1/2 limone e 1/2 arancia con 1 dl di olio, sale e pepe.
Tagliate, lavate, asciugate e un cesto di radicchio rosso di Treviso tardivo.
Prendete un caco mela e tagliatelo a fettine sottilissime, e tagliatele poi a metà. Affettate anche del pecorino sardo.
Disponete in un piattino qualche punta di radicchio, qualche fettina di caco-mela, condite con la citronette, terminate con qualche fettina di pecorino e una macinata di pepe.
Con queste ricette partecipo all’MTC N. 60 – di Mai – Las Tapas
Ola!
12 comments
Che articolo…E che foto…E che tapas! Elisa fantastica! Ciao ciao
Grazie Elisa!
ciao!!
Io li mangerei tutti basta che qualcuno me li prepari. Eh si io per queste tapas e simili non ho pazienza. Usualmente a casa mi dicono che ho una pazienza da santi per certi lavoretti di ricamo, pittura, cucina, ecc. ma per questo genere NO. Sanno tutti che non se li possono aspettare e quindi al caso me li portano dicendo…in cambio mi fai… ed io soccombo alla bontà offertami.
Bellissime foto. Grazie e buona domenica.
eh beh!!! non si può mica aver voglia di far sempre tutto no???
E visto che qualcuno poi soddisfa la tua voglia.. meglio così!
una abbraccio Edwige!
elisa
Così mi colpisci al cuore… Amo i formaggi, erborinati su tutti, e quelli che hai usato tu hanno la F maiuscola!! Abbinati con sapienza e con classe come tu sai fare, oltretutto. Brava come sempre Elisa ????
Grazie a te Sara….
quel Formaggio, quello Blu, è uno spettacolo!!!!!!
a presto,
elisa
Adoro i formaggi, quindi potrei mangiarmi tutte e tre le proposte, che di sicuro saranno squisite!
A presto…
grazie Sabry.. con me sfondi una porta aperta.. di degustare formaggi non mi fermerei mai!
ciao
Hola Elisa, trovo che le tue tapas siano molto raffinate, semplici e pulite. Sicuramente, il tema che hai scelto, quello di abbinare formaggio e la frutta, anche verdura, crea questo fil rouge che sà di fresco e che traspare dalle foto.
Non nego che mi incuriosice assai il corso che hai fato di tapas, anche perché ciò vuol dire che in questa sfida dell’MTC parti avvantaggiata! 😉
E pure io stò imparando ad ogni post, non sei l’unica che ha scritto della somiglianza tra le tapas e i “cicchetti” o “spunciotti“ e perciò mi avete incuriosito assai, dovrò farne l’assaggio qualche giorno!
grazie, un bacio
allora ti aspettiamo a Venezia per un giro tra “bacari”!
ciao!
elisa
Raffinati e bellissimi.
brava!
grazie!
elisa