Pasta e fagioli alla veneta è una ricetta tipica della mia regione ma anche di tutta la cucina della nostra penisola, che richiama i sapori genuini della nostra terra.
Ogni regione ha la sua ricetta, con piccole differenze e l’utilizzo di ingrenditi tipici, come ad esempio le diverse varietà di fagioli. E’ possibile pensare ad un viaggio culinario lungo tutta l’Italia e e assaggiare pasta e fagioli un po’ ovunque.
Non si può dire con certezza quale sia la Regione natale di questo piatto, ma sicuramente Veneto e Toscana sono quelle che ne hanno fatto un piatto tipico.
Per il mese di ottobre il gruppo di “L’Italia nel piatto” ha deciso di dedicare le proprie ricette ai legumi, e per me la scelta è caduta subito su questo piatto che preparo spesso con grande soddisfazione a tavola e condivido con gran piacere!
Un piatto contadino
In Veneto è sempre stato un piatto che si preparava alla fine dell’estate, con l’arrivo della stagione autunnale, in concomitanza con l’uccisione dei maiali. Poiché del maiale non si butta mai via niente, ecco che lardo, pancetta e cotenna vanno spesso ad insaporire questo piatto di pasta e fagioli.
Nasce come piatto economico (almeno un tempo… ora i fagioli si fanno pagare!!), senza dubbio semplice, molto gustoso e nutriente.
Probabilmente la sua prima comparsa fu nelle locande dell’antica Roma, diventato poi il piatto dei contadini e dei braccianti che mangiavano quello che portavano a casa dal proprio raccolto.
I fagioli sono sicuramente la carta vincente di questo piatto, che lo ha reso diffusissimo. Un piatto povero che diventava il piatto unico, anche di tutti giorni: un piatto caldo, ricco di carboidrati e proteine e pertanto in grado di saziare tutta la famiglia senza grossa spese.
Umberto Eco, insigne letterato e linguista, sottolinea l’importanza dei fagioli nella cucina italiana ed europea, scrivendo:
Se siamo ancora qui [ … ] questo è dovuto ai fagioli. Senza i fagioli, la popolazione europea non sarebbe raddoppiata in pochi secoli.
Umberto Eco
Pasta e fagioli alla veneta
Ingredienti
- 200 g tagliatelle all’uovo fresche
- 300 g fagioli freschi sgranati (o 150 secchi da ammollare) tipo Borlotti (io fagioli di Lamon)
- 50 g lardo
- 50 g pancetta sgrassata
- 250 g cipolle
- 2 spicchi aglio
- 2 coste sedano verde
- 400 g patate
- 6-8 foglie salvia
- 1 manciata prezzemolo
- qb rosmarino, alloro, maggiorana (aromi a piacere)
- qb brodo vegetale o acqua
- qb olio extravergine di oliva
- qb sale, pepe
- qb Parmigiano Reggiano (facoltativo)
- 1/2 cucchiaino cannella in polvere
Istruzioni
- Mettete in una pentola le patate pelate e intere, i fagioli e due litri e mezzo di acqua fredda.
- Tritate finemente il lardo e la pancetta (anche la macinacarne se volete) con le aste di sedano, la cipolla, l'aglio, le foglie di salvia e una manciatina di prezzemolo. Aggiungete il trito nella pentola e unite anche mezzo cucchiaino di cannella.
- Fate cuocere molto dolcemente, fuoco al minimo , per circa 2 ore, a coperchio semicoperto e mescolando ogni tanto.
- A fine cotura, quando i fagioli saranno teneri, passate allo schiaccia-patate le patate e 1/3 dei fagioli, facendo ricadere il tutto nella pentola.
- Regolate di sale e riportate a bollore. Ora buttatevi le tagliatelle fresche, tagliandole a pezzi, e cuocetele al dente, continuando a mescolare altrimenti rischiate che si attacchi al fondo.
- Distribuire la minestra sui piatti fondi, insaporendola con una generosa macinata di pepe, una spolverata di parmigiano e un filo di olio di oliva. Fate riposare 5 minuti e servite.
Le tipicità venete: pasta all’uovo e fagioli di Lamon
La ricetta di pasta e fagioli che vi ho proposto, che ho tratto da un libro di cucina vicentina, è caratterizzata da un abbondante trito di verdure ed erbe aromatiche che dona un profumo e un sapore interessantissimo al piatto.
Come vuole la tradizione veneta, la pasta che si utilizza è all’uovo e generalmente le tagliatelle (spesso utilizzate anche in altri tipici tradizionali veneti: tajadele coi fegadini e tajadele ai bisi).
E’ una minestra saporita, buona calda nella stagione più fredda, ma ottima anche servita tiepida per le serate di fine estate, inizio autunno. Ancora più buona se lasciata riposare un’intera notte e servita il giorno dopo!
Nella ricetta che io ho proposto, ho utilizzato il fagiolo di Lamon, un prodotto certificato IGP che viene coltivato in quattro diverse varietà. (Spagnolit, Spagnol, Calonega, Canalino).
Il fagiolo di Lamon viene prodotto con metodi tradizionalmente ecologici, accuratamente selezionato e pazientemente lavorato. La zona di produzione della semente è limitata all’altopiano di Lamon e Sovramonte, dove la concimazione avviene solo con letame ben maturo, su terreni condotti da piccole aziende familiari, da sempre dedite alla coltivazione del fagiolo.
Esternamente ricorda molto il fagiolo borlotto, ma in realtà, il microclima dell’altopiano bellunese non essendo riproducibile altrove, fa sì che questo fagiolo abbia delle caratteristiche organolettiche particolari.
Dal punto di vista nutrizionale, il fagiolo di Lamon ha caratteristiche che cambiano a seconda che si tratti di prodotto fresco piuttosto che secco. Il valore energetico del prodotto fresco è di circa 100 Kcal per 100 grammi, quello del prodotto secco è invece circa il triplo, ovvero 280 Kcal per 100 grammi.
Il fagiolo di Lamon contiene diversi sali minerali (Sodio, Potassio, Calcio, Ferro e Fosforo) e vitamine (Niacina, Tiamina, Riboflavina, Vitamina A e Vitamina C).
Il prodotto secco rispetto a quello fresco è più ricco in proteine, lipidi, glucidi e fibre (localizzate soprattutto nella buccia esterna), ma meno ricco in acqua.
Si dice che fu Papa Clemente VII, nella metà del ‘500, a far in modo che il “fagiolo” venisse diffuso in tutta la penisola, incaricando un frate, tal Pietro Valeriano bellunese (di qui le fortissime radici venete di questo piatto), di occuparsi della coltivazione che questi legumi, dandogli in dono dei fagioli provenienti dalla Corte di Spagna.
Dal secondo dopoguerra in poi il fagiolo del Feltrino, meglio conosciuto con il nome del paese nel quale viene prevalentemente prodotto, Lamon, si è conquistato spazi sempre più importanti nella cucina e nella letteratura gastronomica anche a livello internazionale e il Consorzio di Tutela, istituito nel 1993, porta avanti una serie di iniziative per proteggerne l’immagine, la quantità e la qualità.
Oggi questo legume viene largamente impiegato nella cucina dal primo al dolce, si sposa amabilmente con molte verdure, con la pasta, con la carne e con il pesce e si gusta con vini corposi.
Il fagiolo di Lamon è particolarmente adatto proprio per la minestra “pasta e fasoi”, per la consistenza, il gusto e l’abbinamento con gli altri ingredienti.
Fonti
G. Capnist e A. Capnist Dolcetta, Cucina Vicentina , Franco Muzio Editore
A. Sandri, M. Faloppi, La cucina Vicentina, Ronzani editori
L’Italia del piatto
Questa è la mia proposta per “L’Italia nel piatto” per questo mese, il cui tema è “I Legumi“. Di seguito quelle delle altre regioni, tutte da gustare!
ciao!
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fonti:
Consorzio tutela del fagiolo di Lamon, www.fagiolodilamon.it
G. Capnist e A. Capnist Dolcetta, Cucina Vicentina, Franco Muzio Editore
10 comments
Che piatto ricotto e saporito… voglio provarlo anche io appena possibile. A presto LA
io te lo consiglio, perché è versante buono!!!
Deve essere molto saporita questa pasta così ricca di ingredienti e di profumi. La segno volentieri. Spesso ho a pranzo persone che per piatti come questo farebbe faville. Baci
vedrai che non li deluderà!!!
ciao
elisa
Ottimo il fagiolo di Lamon, spesso lo compro pure io, quando lo trovo, mi sembra più saporito…sarà una mia idea? Bella la tua pasta e fagioli, e dall’aspetto diverso dalla mia, quasi in brodo, ma pur sempre con pasta all’uovo! complimenti!
Sono d’accordo con te.. anch’io lo trovo più saporito!
La nostra pasta e fagioli è bella densa!!!
ciao
Un piatto che farebbe felice figlio e marito per quanto adorano i legumi! Saporitissimo con pancetta e lardo e mi piace così cremoso!
un abbraccio
Questo è un piatto che accontenta tante persone!!! 😉
si, molto saporito! provalo e poi mi fai sapere!
ciao
elisa
Rimango sempre incantata dalla bellezza delle tue foto…che dire poi della ricetta? Come sempre magnifica! Un bacione!
questa volta ricetta batte foto!
fotografare una piatto di pasta e fagioli non è stato facile!
grazie!!
elisa