“BONBINI!”. È cosi che ti accolgono, con il sorriso amichevole sulle labbra, appena sbarchi su quest’isola nei Caraibi!
È il loro benvenuto ad Aruba, questa piccola isola in un mare in cui si possono vedere tutte le tonalità del azzurro. Spiagge color borotalco con i caratteristici divi-divi, gli alberi simbolo dell’isola, e una brezza che soffia costante.
Aruba, la piccola isola felice delle Antille olandesi, a 20 chilometri dalle coste del Venezuela, fuori dalle rotte dagli uragani, dove il sole splende costantemente (o quasi!).
IN PILLOLE
dove: isola di Aruba, antille olandesi
quando: capodanno 2017 (10 giorni)
con chi: io, mio marito e Vittoria, 6 anni.
soggiorno al Manchebo Beach resort in Eagle Beach. Posizionato nel punto più bello della spiaggia di Eagle beach, dell’isola direi, e questo è il suo punto di forza. La struttura è curata, pulita, ma non modernissima ( hanno da poco festeggiato i 50 anni di attività). Da scegliere le camere fronte mare, rispetto alle garden views. Gli ombrelloni di paglia in spiaggia sono ben distanziati, ottima cosa.
Noi non abbiamo scelto l’azione all-inclusive, cosa che non facciamo mai, perchè ci piace provare sempre ristoranti diversi. Ci sono comunque diverse proposte anche all’interno del Manchebo, dal beach bar al giapponese.
Personale molto gentile.
(Mi sarebbe piaciuto soggiornare al Bucuti Tara Beach Resort, adiacente al Manchebo, che da anni si aggiudica la palma del Travelers’ Choice Hotel Awards, ma è un Adults only, e noi viaggiavamo accompagnati da una seienne. E’ un resort eco-friendly, con servizio di wedding planner – come in molti resort dell’isola- e un ristorante con alimenti biologici e naturali).
come: Malpensa-NY-Aruba con Emirates Airlines (A380) e Jetblu
Se potete, eviterei il transito per gli Stati Uniti, all’andata. Le operazioni di dogana, l’obbligo di ritiro dei bagagli anche se in trasfer, sono una rottura incredibile. Ci abbiamo impiegato più di un’ora riuscendo a passare velocemente sfruttando la family line (che in realtà non esiste ma chiedendo ti fanno passare!) e avendo già l’ESTA schedato da questa estate. Al ritorno, invece, il doppio controllo si fa ad Aruba, quindi meno disagio. Non per “problemi” di date abbimo dovuto optare per queste date, ma consiglierei un Amsterdam-Aruba.
Aruba, isola dei Caraibi Olandesi
Natura, ospitalità, relax, sicurezza ma anche divertimento: queste sono le parole che caratterizzano un viaggio ad Aruba, un piccolo paradiso nel cuore dei Caraibi, particolarmente adatto per famiglie e bambini, ma anche per giovani in cerca sia di divertimento che di romanticismo.
Un’isola che “dal nulla” è riuscita a diventare la … “One Happy Island”.
In quest’isola si trova senza dubbio un’atmosfera rilassata, tipica dei Paesi caraibici. Tutti sorridono, sono sereni. Ho visto un’isola ospitale, cosmopolita, dove l’ospitalità è intrinseca nelle loro tradizioni.
Quello che, invece, non ho percepito sono i “Caraibi”, quell’atmosfera che ho trovato in altri “isole” (innanzitutto a Cuba) e che qui non ho sentito. E’ un’isola molto, troppo americanizzata e la sua storia di colonia europea ha lasciato il segno (e i souvenir sono mulini a vento e zoccoli olandesi!).
La cucina è variegata e molto “fusion”. Si trova di tutto, ma, anche qui, non ne esce l’anima caraibica.
Siamo stati benissimo, una settimana all’insegna del relax ed era quello che cercavamo per questa vacanza… ma non andate per cercare altro.
La cosa più bella che ricordo sono i colori: i colori del mare, strisce di azzurri e celesti, di ogni tonalità, le spiagge con sabbia che va dal bianco all’avorio. Il tutto che si staglia su un cielo blu intenso.
E i tramonti… splendidi, magici! Non fatevi mancare una suggestiva gita in catamarano al tramonto.
Il clima è ideale
Aruba si trova a soli 15 miglia dalla costa del Venezuela, ed è caratterizzata da un clima e da una vegetazione insolita per queste isole.
Qui è estate tutto l’anno, per 365 giorni la temperatura oscilla tra i 27°-30° C, senza escursione termica tra giorno e notte.
Aruba è lontana dalla zona degli uragani, tanto da non esserne mai colpita, ma gli alisei qualche pioggia la portano. Ma poco male. Un po’ di sollievo dal sole cocente.
Noi siamo stati a fine dicembre/inizio gennaio. Confermo che la temperatura è sempre stata perfetta! Clima caldo e ventilato. Abbiamo però trovato anche qualche mezza giornata nuvolosa e anche un po’ di pioggia; gli stessi isolani commentavano che era una cosa alquanto anomala… Ma nel complesso, direi molto bene.
Spiagge
Le spiagge sono una delle principali ragioni per cui si visita Aruba. E qui le spiagge non mancano e sono anche diverse, per accontentare esigenze diverse: dal totale relax ad ogni tipo di attività acquatica…
Eagle beach
Considerata, a ragione, la più bella spiaggia di Aruba (e tra le più belle del mondo per TripAdvisor e il quotidiano USA Today). Colori splendidi: il mare “azzurro fosforescente” come mi aveva anticipato un’amica e chilometri di sabbia color bianco-avorio.
Da febbraio a settembre, si possono trovare delle aree transennate per le tartarughe che tornano nella spiagge per deporre le lore uova.
E’ la spiaggia che compare sempre se si cerca qualcosa su “Aruba” nel web; è la spiaggia con i due bellissimi alberi Fofoti, i “divi divi” , piegati verso il mare dagli alisei, sulla spiaggia.
Molto bella la parte più a sud verso Manchebo beach, meno gente, spiaggia più ampia, per chi come me cerca relax.
Invece, verso Palm beach, la spiaggia diventa più animata, c’è molta più gente, cabanas molto vicine tra loro, e molte attività in acqua con, ovviamente, più “confusione”.
Peccato per lo scenario in lontananza … gli eco-mostri/super-alberghi sorti a Palm beach che rovinano il paesaggio (a mio personale gusto!).
Noi abbiamo scelto di soggiornare proprio in questo tratto di spiaggia (eagle beach- manchebo beach) e siamo stati felici della scelta fatta.
Palm beach
E’ la spiaggia successiva a Eagle beach, verso nord/ovest. 3 chilometri di spiaggia color borotalco, dove sorgono gli alberghi delle catene più famose e in. Sono strutture “mastodontiche”, complessi enormi, che, sinceramente, rovinano non poco il paesaggio… ma tant’è.
Se volete trovare alberghi “importanti”, ristoranti, centri commerciali e divertimenti a portata di mano, questo è il tratto per voi. Durante il giorno si possono scegliere tantissime attività in acqua, dal jet ski, parasailing e paddle al kite boarding e windsurf.
in lontananza la zona dei complessi alberghieri di Palm beach
Baby beach
Questa spiaggia si trova nella punta sud-orientale dell’isola, a circa 30 minuti della capitale Oranjestad.
Spiaggia a mezza luna, con acque basse e protette. Bella, purché non ci si giri mai verso destra dove svetta una imponente raffineria ….
Un luogo perfetto per chi ha bambini piccoli. Ci sono cabanas di paglia dove trovare un po’ di ombra e, anche, una struttura dove mangiare e rinfrescarsi con una buona bibita.
Flamingo beach
E’ una stilosa spiaggia only-adults su un’isola privata, che appartiene all’Hotel Renaissance. I non-residence possono entrare pagando una “tassa di soggiorno” per trascorrere la giornata.
E’ la spiaggia in cui si trovano decine e decine di fenicotteri rosa. Sicuramente molto di impatto. I bambini, però, non possono entrare (proprio per la presenza dei fenicotteri) e, quindi, noi non l’abbiamo vista.
Poi ancora Malmok, Arashi: spiagge più piccole dalle acque poco profonde, per gli appassionati dello snorkeling. Caratterizzate costantemente dal vento le rende meta privilegiata dai surfisti.
Wellness
Yoga, Pilates… ovunque.
Potete trascorre qualche ora con Rachel Brathem , una vera guru nella disciplina orientale, seguitissima anche su tutti i social (oltre 2 milioni di followers su IG), nelle spiagge dell’isola.
Oppure lezioni di pilates sono disponibili tutti i giorni in vari resort, sulla spiaggia. Per poi farvi coccolare in un rilassante massaggio nelle Spa fronte mare.
Escursioni
Abbiamo noleggiato un’auto per un paio di giorni e visitato l’isola, che è molto piccola (ha uno sviluppo di 30×9 chilometri).
Girandola un po’, ci si rende rende subito conto della diversità morfologica dell’isola: la costa meridionale e occidentale è caratterizzata da distese di spiaggia bianca, mentre l’entroterra è più desertico, e la costa nord orientale brulla e selvatica.
Non siamo riusciti a visitare il parco Arikok, e il suo bellissimo e variegatissimo deserto di cactus, incisioni rupestri degli indiani Arawak, i sacri totem cerimoniali e una piscina naturale protetta dagli scogli, ma penso che possa meritare.
Gita a Nord
California lighthouse: il faro alto 32 metri che domina i due lati dell’isola, quello brullo a nord est e quello delle spiagge di Palm beach e Eagle beach.
Spiaggia Malmok, Arashi: piccole spiagge, perfette per lo snorkeling. Avremmo voluto fermarci di più ma un bell’acquazzone ci ha fatto cambiare programmi.
Oranjestad: la storica capitale olandese, la più grande città dell’isola. Qui lo stile caraibico ed europeo si fondono, tra case colorate, tetti in stile arubano ed elementi della tradizione olandese.
Mercatini, teatri, shopping center e casinò: la città offe diverse forme di intrattenimento per i turisti. Una volta a settimana c’è il Bon bini Festival, all’interno del Fort Zoutman (costruito nel 1798 per proteggersi dai pirati), con ballerini in costume folcloristico, musiche locali, vendita di prodotti artigianali per far “vivere” un po’ l’atmosfera “locale”. Ovviamente creato tutto ad hoc per i turisti.

Gita a Sud
San Nicolaas: considerata la cittadina più verace dell’isola… non c’è un granché … Salvo i murales che colorano le pareti delle case e un bel negozio di artigianato artistico locale sulla via principale.
Baby beach: la piccola spiaggia a semi-luna (descrizione sopra).
Dove mangiare
Mi piace conoscere i Paesi che visito anche attraverso la loro cucina, i loro piatti tipici. Prendo sempre soluzioni di soggiorno con sola colazione proprio per divertirmi nel provare ristoranti diversi.
Aruba, come un po’ tutti i Caraibi, rappresenta a tavola un “melting pot“, caratterizzato da molti fattori, tra cui, senza dubbio, la sua storia di paese colonizzato, in particolare quindi influssi olandesi, ma anche la sua posizione geografica molto vicina a Venezuela e Colombia.
Zeeroverd (a Savaneta): Un locale molto gettonato e conosciuto. Nella giornata che decidiamo di dedicare al sud dell’isola ci organizziamo in modo da fermarci a pranzo. Atmosfera molto easy per gustare a “piene mani” pesci e gamberi appena pescati con birra locale ghiacciata.
Arriviamo e vediamo subito una lunga fila… 1 ora! (Ma visto che era in atto un bell’acquazzone ci siamo fermati lo stesso). La coda porta direttamente alla cassa: si ordina e si paga subito quel che si vuol mangiare!
Pesce a fette (tonno, barracuda, red snapper, gropper… il pesce del giorno insomma) e gamberi, che vengono presi e pesati direttamente in cassa e messi in un cestino di plastica che viene poi consegnato direttamente alla “cucina”.
Poi si possono scegliere patate fritte, banana fritta (evitare) o pan bati (il pane di Aruba, buono), cipolle e salsa.
Ti consegnano un numero, si entra nel locale, delle palafitte, con una grande terrazza sul mare, dove attendi che il tuo pesce ti venga riportato, fritto, in una cestino di plastica. Si mangia rigorosamente con le mani su piatto di plastica . Ci sono poi tanto lavandino per lavarsi.
A fianco alla zona dei tavoli la zona della preparazione dei pesci: pulizia, desquamazione, lavaggio e taglio!
Un posticino, un esperienza, da provare!
Pega Pega Beach Bar&grill (a Eagle beach): Un bar sulla spiaggia, all’interno del Manchebo resort. Molto semplice ma con buoni piatti per uno snack o pranzetto al mare (ottime le quesadilla). Molto buoni anche i cocktail. Ogni sera happy hour dalle 17-19 perfetto per godersi il tramonto con un moijto in mano!
Passion on the beach – pranzo (a Eagle beach): posticino carino proprio sulla spiaggia, nel punto dove ci sono i famosi alberi “Divi Divi” piegati dal venti. Buona scelta di insalate, panini, anche pizza… non male! Personale cordiale, come sempre direi.
Passion on the beach – cena(a Eagle beach): Passion on the beach si trasforma, di sera, in una delle situazioni più romantiche dell’isola.
Sulla spiaggia dove durante il giorno ci sono i lettini, trovano posto, la sera, tavolini tutti ben allestiti per la cena a lume di candela. Una cena a piedi nudi con musica di sottofondo, oltre allo sciabordio delle onde.
Abbiamo avuto pure la fortuna di trovare un tavolo in prima fila: di fronte a noi solo sabbia e mare.
Menù prevalentemente di pesce. Io ho mangiato un’ottima bisque ai frutti di mare. Come un po’ ovunque, disponibile anche il menù bambini.
Vittoria poi ha pensato bene di addormentarsi sulla sedia e così a noi non è che rimasto che goderci ancor più la romantica serata. Prenotare.
Papimento Restaurant (a Noord): Un ristorante all’interno di una casa olandese del 1882. I tavoli sono tutti allestiti attorno alla piscina all’interno di un giardino lussureggiante.
Anche qui grande attenzione ai bambini, con un menù dedicato e subito pronti ad offrire a Vittoria cuscini e poltroncina per crearle un confortevole giaciglio per dormire! Menù di carne e di pesce: noi abbiamo scelto delle ottime zuppe e poi due piatti di pesce cotti sulla pietra.
Non perdetevi un giro all’interno della casa: tante stanze tutte preparate per una cena indoor.. bellissime. Prenotare.
L.G. Smith steakhouse (a Oranjested): Avevamo voglia di buona carne e abbiamo scelto questo locale a Oranjested. Praticamente siamo stati proiettati negli States per una sera. Portland, t-bonw, jack potetes, … tutto buono.
Chophouse (a Eagle beach): Ristorante all’interno del Marchebo Resort. Locale indoor molto carino, aria condizionata abbastanza alta. Tovaglia a tavola cosa non scontata, anzi rara, in Aruba, e piatti ben preparati, ben cucinati.
Abbiamo mangiato pesce ma molto invitanti anche i piatti di carne che abbiamo visto.
Ike’s bistrot – cena (a Eagle beach): Bistrot all’interno del Manchebo Resort. Si mangia a due passi dalla spiaggia, a bordo piscina. I tavoli, ovviamente, senza tovaglia, ma devo dire che la cucina che offrono, mediterranea caraibica, non è per nulla male. Abbiamo cenato bene. Piatti molto ben presentati.
Per concludere…
Aruba, spiagge candide, acque turchesi e giornate di relax baciati al sole. Questo trovate ad Aruba.
Aruba attira 900.00 visitatori da tutto il mondo, in particolare americano, canadesi e dall’Europa molto olandese e spagnoli (ancora poca la presenza italiana) ed è l’isola con il più alto tasso di “ritorno” dei Caraibi.
Noi abbiamo trovato quello che cercavamo, caldo e relax. Speravo di sentire un po’ più di atmosfera caraibica, ma quella decisamente no!
Ora non mi resta che andarla a scoprire in altre isole caraibiche!!!! 😉
Per qualsiasi domanda chiedete pure, risponderò con piacere! Per ulteriori informazioni vi consiglio il sito: http://it.aruba.com
Un grazie a Monica di Gorgonia Viaggi per i suoi sempre utili e azzeccati consigli!
Ciao!