I crostoli, quelle sfoglie di pasta fritta e spolverizzate di zucchero (a velo o semolato), sono il mio dolce preferito di carnevale, festa in Veneto molto sentita, in particolare a Venezia, sede di una delle feste più famose nel mondo!
(English recipe here)
Chiacchiere, frappe, bugie, cenci, galani. In Veneto, per me, sono sempre stati i “crostoli“!
La mia nonna era bravissima a farli… li faceva sottilissimi, tirati ovviamente a mano.
Penserete che la mia nonna fosse un’abile cuoca… invece no, tutt’altro!La mia nonna materna, quella vicentina, (quella pugliese era tutt’altra cosa!) non amava per nulla cucinare e nemmeno mangiare! Ricordo che nella sua grande casa, il cucinino era minisculo, non c’era nemmeno un piano d’appoggio, solo una mensola… non le serviva altro per quel che faceva.
Non ho nessun ricordo di particolari pranzi, di cene a casa sua; nessun patto da poter tramandare e richiamare alla memoria.
Quando mangiavo da le, il suo piatti forte erano “i tortellini (comprati, eh!!) con la panna gratinati al forno” e cotoletta di pollo. Non ricordo altro…
Ad eccezione dei F A V O L O S I crostoli!! Una volta all’anno, ma speciali!!
Mi pare una cosa così stano che una persona che non ama cucinare, si possa mettere a fare, e fare benissimo, i crostoli!
Come tirava a mano la pasta lei io, non ho visto nessuno!
E cosi, a febbraio ci si ritrovava insieme, la domenica di carnevale a mangiare i crostoli speciali della nonna!!!!
Il team di L’Italia nel piatto ha pensato per il mese di febbraio al tema “Le ricette che scaldano il cuore“. Considerato che siamo nel pieno del carnevale e cercando di pensare ad una ricetta di famiglia, una ricetta della mia infanzia, ho voluto ricordare proprio questo “unico piatto” che mi fa ricordare la mia nonna.
In fondo all’articolo troverete tutti i link per le ricette tipiche delle altre regioni d’Italia, che scaldano il cuore!
Mi piacciono le frittelle, mia mamma prepara delle ottime castagnole, ma per me i crostoli restano irresistibili… friabili, croccanti, mi piacciono con la sfoglia sottile, leggera che scrocchiano in bocca e lo zucchero a velo sopra!
I crostoli di carnevale
Ingredienti
- 240 g di farina 0
- 20 g zucchero semolato
- 20 g di burro morbido
- 2 uova medie temperatura ambiente
- 1 cucchiaiata di grappa bianca
- un pizzico di sale
- olio per di arachidi
- zucchero semolato a velo per guarnire
Istruzioni
- Mettete la farina, lo zucchero semolato, il pizzico di sale, a fontana sul piano di lavoro, o su una ciotola, e al centro aggiungete il burro, la grappa e le uova. Cominciate a lavorare l’impasto con una forchetta, partendo dal centro.
- Quando avrete ottenuto un impasto cremoso, proseguite a mano, fino ad ottenere un impasto che si stacca dalle parete della ciotola, per circa 15 minuti, fino ad ottenere una massa elastica e omogenea.
- Formate un panetto, avvolgetelo con della pellicola per alimenti e lasciate riposare per 15 minuti a temperatura ambiente.
- Dividete in 4 parti l’impasto e stendete un pezzo per volta, più sottile che potete, con un matterello ben infarinato e ripiegate su se stessa la sfoglia un paio di volte, fino ad ottenere un sfoglia sottile ed omogenea. Così faceva la mia nonna… potete usare ovviamente anche la sfogliatrice.
- Con una rotella tagliapasta dentellata, tagliatela a rettangoli o a rombi. Poneteli in su un piano leggermente infarinati e staccati tra di loro.
- Friggete i crostoli in abbondante olio bollente fino a quando non saranno ben dorati e si saranno formate delle belle bolle. Dopo qualche secondo giratele, e si formeranno nuove bolle.
- Quando saranno belle dorate, prendetele con un mestolo forato e passateli nella carta assorbente per asciugare l’olio in eccesso.
- Spolverizzate i crostoli con abbondante zucchero a velo e servite.
La storia dei crostoli
Il crostolo è dolce tipico delle feste di Carnevale, probabilmente di origine veneziana, poi diffusosi in molte altre regione con diversi nomi, chiacchiere (a Milano, nell’Italia centro-meridionale, a Sassari), bugie (in Piemonte e Liguria), frappe (Roma e Ancona), cenci a Firenze, tra i più noti, ma se fate un giro su wikipedia ne troverete più di 30 varianti!!!
In Veneto, a Venezia, i crostoli vengono chiamati anche galani.
La differenza tra i due sta nella forma. I crostoli, presenti soprattutto nella terra ferma Veneziana, sono a formato rettangolare o a rombo, con i bordi arricciati, una po’ più spessi e a volte con un taglio nel mezzo, che li fa arricciare. I galani, tipici proprio della città di Venezia , sono delle strisce di pasta tagliata a forma di nastro, detto appunto galan, molto sottili e friabili.
“Crostolo” deriva dal latino “crusta”, che indicava una sorta di biscottino. Nel crostolo, prima dell’invenzione del cono, i venditori ambulanti mettevano il gelato.
Nella Repubblica di Venezia il Carnevale iniziava il 26 dicembre e continuava fino al Martedì Grasso. Il giorno dopo, come ora, Mercoledì delle Ceneri, iniziava la Quaresima. Era quindi una festa molto lunga caratterizzata da una ricca stagione teatrale, con la rappresentazione, sopratutto nel ‘700 di commedie, commedie in musica, tragedie, melodrammi e intermezzi giocosi.
E c’erano, naturalmente, i dolci di Carnevale e non solo a Venezia, visto che il Carnevale era festa popolare in tutta Europa e anche oltreoceano.
Il terminare la cena con un ricco vassoio di dolci carnevaleschi è un fatto culturale non solo legato al clima festoso, ricordando che il Carnevale nel suo antico significato era l’inversione dei ruoli sociali e il divertimento senza regole, ma segna, anche, il passaggio dall’inverno per introdurci nella primavera e, attraverso la partecipazione a feste di paese, sfilate di carri mascherati, ci ricollega alla storia passata che è in noi.

L’Italia nel Piatto
Vi ho presento questa ricetta per la rassegna “L’Italia nel Piatto“, il cui tema per febbraio è: “Le ricette che scaldano il cuore”. Di seguito tutte le proposte delle altre regioni.
Liguria: Ravioli ai carciofi (blog: Arbanella di basilico)
Piemonte: Torcetti al burro(blog: Fiori di pistacchio)
Valle d’Aosta: Seupetta de Cogne (blog: A casa di Vale) Lombardia:Torta del Paradiso (blog: Kucina di Kiara)
Trentino Alto Adige: Marmor-Kuchen (blog: Dolcemente Inventando)
Friuli Venezia Giulia: gnocchi di susine (Blog: Zucchero e cannella) Emilia
Romagna: I bassotti(blog: Zibaldone culinario)
Toscana: Torta della nonna (blog: Acquacotta e fantasia)
Marche: Frittelle di mele (blog: Forchetta e pennello)
Umbria: Le ricette della nonna (blog: Due amiche in cucina)
Lazio: Maritozzo con la panna (blog: Tra fornelli e pennelli)
Abruzzo: Pasta e fagioli (blog: Il mondo di Betty)
Molise: Pasticcio di pollo in crosta (blog: Donne pasticcione)
Puglia: cime di rapa stufate (blog: Breakfast da Donaflor)
Basilicata: Lagane e ceci (blog: La lucana in cucina)
Campania: I taralli all’uovo di nonna Natalia (blog: Fusilli al tegamino)
Calabria: Minestra cu a nduda (blog: Il mondo di Rina)
Sicilia: Biancomangiare (blog: Profumo di Sicilia)
Sardegna: Culungionis de pappai biancu ( Ravioli di mangiar bianco) (blog: Dolci Tentazioni d’autore)
14 comments
Che meraviglia, posso averne una montagna… sono cosi invitanti e fragranti che difficilmente si può resistere. A presto LA
Grazie!!!!!!!!!!
credo proprio che a giorni li rifarò!!
ti aspetto?
elisa
Dei crostoli stupendi. Io li tiro solo con la macchinetta e penso sempre a che pazienza devono avere le persone che invece li tirano a mano. Ho ammirato tanto la tua nonna in questo post.
Ciao.
credimi che l’ammiravo anch’io in questo impresa!!!!!!
ciao
I nomi come le dimensioni e le forme sono diversi, ma la sostanza è la stessa, tutti buonissimi, croccanti, bianchi di zucchero a velo …non possono mancare a Carnevale!
concordo con te!!!
ciao
elisa
ne mangerei a volontà per quanto mi piacciono i dolci fritti (e diciamo le fritture in generale)!
ma sai che anch’io avevo una nonna ( quella paterna) che non amava cucinare, quando si andava da lei a pranzo sempre solite cose preparava, la nonna materna invece…e che se li scorda i suoi patti! entrambe pugliesi…eh!
un abbraccio
I fritti hanno il loro perché, sempre!!!
e viva le nonne pugliesi!!!!!
ciao
Sai che non conoscevo la storia dei crostoli? Davvero interessante e… complimenti per le foto!
grazie cara!
ciao
elisa
Anche la mia nonna me le preparava sempre per carnevale! I tuoi crostoli sono perfetti, bacioni
grazie!!!
a presto!
elisa
Ciao Elisa, mi hai fatto venire voglia di fare i crostoli!! Quand’ero piccola li mangiavo con la panna montata ? erano una goduria!!! La zia li faceva con rum e anice al posto della grappa… io non li farò mai buoni come i suoi ma ci proverò! ?♀️ Grazie per le tue ricette ?
Non amo la panna montata… ma rum e anice mi incuriosisce moltissimo!!!!!
Provaci, ti verranno bene, vedrai!!!