Mi è stata regalata una cotognata dal Salento, buonissima!! Quando qualche giorno fa ho trovato le mele cotogne, cosa abbastanza rara, non ho esitato un attimo a comprale per provare a farla in casa!
La cotognata
Le mele cotogne erano usate in cucina già dai romani, ma è durante il medioevo e il rinascimento che divenne un ingrediente molto utilizzato, soprattutto nei condimenti degli arrosti.
Ma la sua ricetta più famosa è la cotognata, anch’essa di origini antichissime. Se ne trovano tracce in un ricettario veneziano del ‘300: si legge di una pasta dolce di mele cotogne, a lunga conservazione, che ancora oggi si prepara in tantissime regioni italiane.
La cotognata è ottima da servire con carni grasse e selvaggina, ma anche con i formaggi, con vini liquorosi a fine pasto, oppure, semplicemente, con un pezzo di pane o fetta biscottata.
Non è una marmellata, è più simile ad una gelatina vista la sua consistenza, tanto da esser servita tagliata a fette, a losanghe o cubetti.
La cotognata era un alimento molto diffuso negli anni ’50/’70, oggi, invece, è un prodotto un po’ esclusivo. E’ una preparazione fatta prevalentemente a livello artigianale o in casa, in autunno, per poi poterla gustare durante tutto l’inverno.
Ho voluto provate anch’io a cimentarmi in questa preparazione, che è molto semplice, per poter riscoprire così un sapore antico e dimenticato, raffinato e delicato.
Cotognata
Ingredienti
- 1 kg di mele cotogne
- 700 g di zucchero (circa - pari peso delle mele una volta cotte)
- 1 limone
- qb acqua
Istruzioni
- Lavate le mele cotogne per eliminare la peluria in superficie, poi pelatele. Facendo molta attenzione, tagliatele a pezzi grossi, eliminano i torsoli ed eventuali parti troppo legnose.
- Mettete la frutta in una pentola, ricopritele d'acqua e portate ad ebollizione. Cuocete per circa 30 minuti lentamente, mescolando, fino a quando le mele non saranno morbide.
- Passate la frutta al setaccio o frullatele con un mixer, eliminando eventuali parti dure residue.
- Rimettete tutto sul fuoco insieme allo zucchero (che dovrebbe corrispondere allo stesso peso delle mele cotte) e al succo del limone.
- Cucinate a fuoco lento senza coperchio, mescolando perchè tenderà ad attaccarsi, per circa 30 minuti, fino a che la massa non si staccherà dalle pareti della pentola, avrà un colore più scuro, sull'arancione, più lucido.
- Versate la confettura su una teglia oleata e livellate bene. Potete usare anche degli stampini antiaderenti o in alluminio monoporzione.
- Lasciate raffreddare e asciugare per almeno 48 ore in un luogo aereato, meglio se esposto al sole, meglio se coperto con una retina. Più sta all'aria più la cotognata si asciuga e indurisce. Decidete voi la consistenza che preferite.
- Per conservarla, tagliate la cotognata a quadretti e metteteli in contenitori di vetro, magari intervallandoli con della carta forno per evitare che si attacchino tra loro.
Note
La mela cotogna, conosciamola
L’origine di questi alberi, che si pensa siano tra le i più antichi, sono da identificarsi in Medio Oriente, nella regione del Mar Caspio, coltivati già ai tempi dei babilonesi. Il cotogno era presente anche negli scritti di Catone, Plinio e Virgilio, e apprezzato, come dicevo, anche dagli antichi Romani.
La coltivazione di questo frutto è ormai poco diffusa, e si trova soprattutto al sud, dove il clima è più mite, in particolare modo in Puglia, nel leccese, e in Sicilia. Ma anche la Lombardia è una regione votata alla coltivazione di questo frutto.
Un frutto duro e aspro, tipicamente autunnale (matura generalmente in ottobre), la cui forma ricorda sia le mele che le pere, dal sapore molto particolare.
La sua buccia è un po’ pelosa, il suo aspetto non è bellissimo. La buccia è anche molto dura: fate molto attenzione a sbucciarle e utilizzate coltelli che tagliano bene.
Non si può mangiare cruda, perché molto astringente, ma cotta è ottima, soprattutto per marmellate, gelatine, mostarde o nelle torte.
È un frutto delicato, va conservato in un luogo fresco, asciutto e buio e mai messe vicino ad altra frutta e verdura perché tende ad assorbirne i profumi.
Ma ci son anche delle buone notizie!
È un frutto ricco di pectina, ecco il motivo per cui è utilizzato per la preparazione di marmellate e gelatine anche di altri frutti.
È poi perfetta per stimolare l’attività intestinale, per lo stomaco infiammato e per tenere sotto controllo i livelli del colesterolo. Il suo profumo molto intenso faceva sì che venisse utilizzato nei cassettoni delle case di metà ‘900 per profumare la biancheria.
ciao!
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2 comments
ecco, il prossimo anno faremo anche la cotognata!
bellissima ricetta Elisa
direi proprio di sì!!!
ciao e grazie!