L’insalata di arance e finocchi è una ricetta con frutta e verdura invernali, della tradizione mediterranea, fresca e leggera, colorata e gustosa.
È perfetta come antipasto, ma anche come contorno a piatti di carne o pesce, o semplicemente per rinfrescarsi dopo un buon pasto.
Semi di anice, per un’insalata dal gusto originale
Per dare uno sprint particolare a questa insalata di arance e finocchi ho voluto aggiungerci dei semi di anice verde che enfatizzano “la pienezza agrumata dell’arancia” (cit. Niki Segnit – La grammatica dei sapori).
Della pimpinella Anisum, pianta originaria del mediterraneo o medio oriente, che produce fiorellini bianchi dai quali nascono piccoli frutti della grandezza di pochi millimetri, si utilizzano i cui semi, ma anche le foglie giovani come erba aromatica.
L’anice è una spezia molto versatile, usata fin dall’antichità.
Sia esso verde o essiccato, è necessario per tutte le conserve e i condimenti.
Plinio il giovane
I semi marroncini e ovali hanno un sapore dolce con un sentore caldo di liquirizia, a volte fruttato a volete più amaro, soprattutto se di varietà indiana.
Hanno un gusto, comunque, diverso da semi di finocchio e di quelli di anice stellato, anche se spesso si confondono o vengono utilizzati indistintamente.
I semi, sia macinati che interi, vengono utilizzati nella panificazione, nei dolci, in tisane e infusi e per i liquori come Sambuca e Ouzo.
Puoi tostare leggermente i semi con una padella, per un aroma più spiccato.
L’anice verde non dev’essere confuso con l’anice stellato.
L’anice stellato è il frutto, a forma di stella, molto caratteristico, di un albero che fa parte della famiglia delle magnolie.
Ha un sapore dolce, molto intenso, quasi piccante, più forte e più potente dell’anice verde. Ricorda la liquirizia.
La parte aromatizzante dell’anice stellato è proprio la parte legnosa.
Quando lo usate “staccate” una o più punte della stella tostatele leggermente in padella e poi schiacciatelo con un mortaio.
Volendo le due spezie possono essere utilizzate intercambiandole, seppure le note aromatiche non sono del tutto uguali.
Data la diversa intensità considera una quantità superiore per l’anice verde se lo sostituisci allo stellato.
Io utilizzo l’anice verde negli stufati di carne, nelle insalate, nei dolci e nei pani.
L’anice stellato per le macedonie e le creme, nei brodi e nelle patate arrosto!
Insalata di arance, finocchio e semi d’anice
Ingredienti
- 2 finocchi freschi
- 2 arance (consiglio le rosse siciliane: Tarocco o Sanguinella)
- 1/2 di cipolla rossa
- 3 cucchiai olio extravergine di oliva
- 1 cucchiaio uvetta di Pantelleria (facoltative)
- qb olive nere (facoltative)
- qb semi di anice verde
- qb sale e pepe nero
Istruzioni
- Immergete l’uvetta in acqua tiepida per 15 minuti.
- Pelate le arance al vivo per ricavare gli spicchi, avendo cura di eliminare il più possibile la parte bianca e conservate il succo che cadrà. (Con un coltello ben affilato tagliate le due calotte superiore e inferiore dell'arancia. appoguatela su un piano e tagliate la buccia a fette eliminando anche el parte bianco, in modo da lasciare l'arancia "a vivo", con la polpa in vista. Ora ritagliate i singoli spicchi, eliminando la pellicina).
- Lavate e affettate finemente i finocchi freschi e la cipolla rossa.
- In una ciotola preparate il condimento, unendo i semi di anice schiacciati, un po’ di pepe e di sale. Mescolate il tutto con l’olio di oliva e poi con il succo dell’arance.
- Mettete le verdure in una ciotola o un piatto da portata e aggiungete il condimento. Lasciate riposare l’insalata per 10/15 minuti prima di servire, in modo che tutti i sapori si amalghimino per bene.
Cosa ci racconta la storia sull’insalata di arance
La ricetta dell’insalata di arance e finocchi fa parte della cucina tradizione siciliana.
Durante la stagione invernale, quando le arance siciliane maturano alla perfezione, si può assaporare la loro bontà anche in queste preparazioni salate.
La storia della ricetta dell’insalata di arance è legata all’origine dell’arancia siciliana, ibrido tra pomelo e mandarino, proveniente dalla Cina e dal Sud/Est asiatico.
Si racconta che, nel corso del XIV secolo, i marinai portoghesi importarono il frutto in Europa.
In particolare le arance sono arrivate in Sicilia grazie agli Arabi. Durante il loro dominio iniziarono a coltivare aranci nei giardini siciliani. E da questo a creare ricette meravigliose con i suoi frutti il passo fu breve!
I Romani la usavano come condimento e digestivo, servendo dei dolcetti, i musacei, alla fine delle loro importato cene.
La ricetta base prevede un’insalata di sole fettine di arancia, condite con olio extravergine d’oliva, sale e pepe nero.
Ci sono poi tantissime variante che prevedono l’aggiunta di finocchi o di cipolle, il tutto tagliato molto sottile, olive nere e acciughe, capperi, o nella versione spagnola, arricchite da una componente proteica, come con baccalà o uva sode.
Come erbe aromatiche spesso si utilizza il rosmarino o la menta.
Se fossi in Sicilia, userei almeno quattro o cinque varietà di arance e limoni. Inoltre aggiungerei delle mandorle pelate tagliate molto sottili. Le scorze degli agrumi non si buttano mai: si possono utilizzare facendole prima sbianchire tre volte in acqua, poi raffreddandole e infine unendole all’insalata”.
Carlo Cracco
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