Gli gnocchi di patate conditi con la borragine sono un fantastico primo piatto primaverile.
Cercate questa meravigliosa pianta durante le vostre passeggiate in campagna, con i suo i bellissimi fiori blu non sarà difficile individuarla. Munitevi di guanti perché le foglie pungono!
La borragine in cucina
La borragine va utilizzata previa cottura. Ne è infatti sconsigliato l’uso in quantità rilevanti di foglie e fiori crudi sia per l’insufficienza delle evideze mediche (sia positive che controindicazioni), che per il fatto che i petali e le foglie crude conterrebbero, in quantità non ancora ben definite, alcaloidi pirrolizidinici, a potenziale attività epatotossica e cancerogena.
E’ una pianta molto gustosa che si presta a diversi utilizzi.
La borragine dopo essere stata lessate è ottima ripassata in padella con aglio, olio e acciughe, e servita come contorno oppure perfetta per essere utilizzata nelle frittate o in zuppe e minestre.
La borragine è la regina dei ripieni della cucina ligure, ingrediente immancabile dei famosi ravioli.
Io ho utilizzato foglie e fiori per condire degli gnocchi di patate. Potete anche pensare di sfruttare le foglie, sbollentate, ben strizzate e poi finemente tritate, direttamente nell’impasto di patate.
Gnocchi di patate con la borragine
Ingredienti
Per gli gnocchi:
- 500 kg di patate per gnocchi
- 125 g di farina 0
- qb sale
- qb pepe
- qb noce moscata
Per il condimento
- 25/30 foglie di borragine
- qb olio di oliva di extravergine
- qb foglie salvia fresca
- qb fiori borragine fresco
Istruzioni
Preparate gli gnocchi:
- Lessate le patate con la buccia in acqua salata. Una volte cotte, pelatele e schiacciatele, ancora bollenti.
- Aprite il puré ottenuto per farlo raffreddare velocemente e quando si è raffreddato, aggiungete sale e pepe e un po’ di noce moscata
- Lavorate con vigore l’impasto, per avere una palla liscia e cremosa.
- Ora iniziate ad incorporare la farina, quasi tutta in una volta, per evitare il rilascio di umidità da parte delle patate. Impastate bene, fino a ottenere una bella palla mordida, liscia e compatta.
- Procedete alla preparazione dei singoli gnocchi, tagliando un pezzo di impasto, arrotolandolo sotto i palmi della mano sul piano infarinato, formando un rotolino.
- Con il coltello tagliate gli gnocchi della grandezza desiderata, circa 2 centimetri l’ideale, e disponeteli su un canovaccio infarinato.
- Poi rigateli, con una forchetta o l'apposito strumento, per un miglior assorbimento del condimento.
Per il condimento:
- Pulite molto bene le foglie di borragine e poi fatele sbollentare in acqua salata per qualche minuto. Strizzatele bene e trituratele con un coltello.
- In una padella bassa e larga mettete un po’ di olio e qualche foglia di salvia tritata e poi fatevi saltare le foglie di borragine qualche minuto. Tenete in caldo.
Preparazione del piatto:
- Buttate gli gnocchi un po’ alla volta in abbondante acqua bollente, modo da non far perdere il bollore all’acqua.
- Man mano che gli gnocchi vengono a galla, aspettate qualche secondo, ed estraeteli con un mestolo forato, sgocciolateli e metteteli nella padella con il condimento e fateli amalgamare delicatamente.
- Se necessario aggiungete al condimento un cucchiaio di acqua di cottura per ammorbidirlo.
- Mettete nel piatto gli gnocchi e decorate con qualche fiore di borragine.
La borragine, conosciamola meglio
La Borragine è una pianta erbacea dalla foglie larghe caratterizzata da fiori che vanno al rosa al blu/viola.
Il nome Borragine deriva dal latino burra (tessuto di lana grezza), questo per la peluria che ricopre le foglie, che poi sparisce in cottura.
C’è anche un’altra ipotesi, ovvero dal latino medievale borrago, forse in riferimento alle proprietà sudorifere della pianta.
Nella medicina popolare antica della borragine se ne utilizzavano le foglie e i fiori per abbassare la febbre e calmare la tosse secca. Era nota anche come diuretico ed emolliente per i tessuti molli.
Per Greci e Romani era simbolo di coraggio e ha avuto anche fama di svegliare gli spiriti vitali, così scriveva Plinio:
Un decotto di borragine allontana la tristezza e dà gioia di vivere.
Plinio
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